L’osservatore modifica la realtà

Quando osserviamo un'opera d'arte, un paesaggio che ci emoziona, qualsiasi altra cosa che noi osserviamo, questa cambia, la volta successiva non sarà più la stessa. Questo effetto è collegato al ruolo, al rapporto tra l'osservatore e l'osservato, che in quantistica sono la stesa cosa, le informazioni che ricevono interagiscono e modificano quella porzione di realtà, impercettibilmente, costantemente e profondamente. Per esempio la meravigliosa opera pittorica di Sandro Botticelli esposta a Firenze "La Venere", non è  la "stessa"  che Botticelli dipinse a suo tempo. E’ diversa perchè ogni milionesimo di secondo tutto quello che ci circonda cambia senza che ce ne accorgiamo e poi perché nei  500 anni da che è stata dipinta, questa è stata osservata innumerevoli volte da tutte le persone che hanno goduto di questa opera straordinaria. Questi  hanno modificato l'opera stessa sottraendo un po’ di energia ogni volta che veniva esposta al pubblico, insomma l'hanno involontariamente cambiata (in modo quasi impercettibile)  tuttavia il quadro non è più lo stesso. Quando noi osserviamo qualcosa, persino un esperimento scientifico, esso viene influenzato dalla nostra osservazione. Per concludere non si può confondere questo fenomeno quantistico del cambiamento con l'invecchiamento "fisiologico" del quadro che pur collegato con quello quantistico ha subito trasformazioni di natura biochimica, più diciamo grossolane e diverse. 

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